Chi è alle prime armi, o semplicemente non ha mai fatto un amigurumi, sono molte le cose che bisogna sapere al riguardo. Partiamo dalle origini.
L’origine
Le prime bambole fatte a mano non si quando siano state precisamente realizzate. Si sa però che gli amigurumi giapponesi hanno le proprie origini risalenti agli anni 60/70 durante l’onda della moda del “kawaii”. Il nome ha etimologia giapponese, ossia “Ami” che vuol dire maglia e “nuigurumi” che significa creatura di pezza.
I materiali necessari
Sono pochi i materiali che servono per poter realizzare un Amigurumi, ovvero:
- filati in lana acrilica o in cotone
- uncinetto adatto al tipo di filato che hai scelto
- forbicine
- ago da lana
- fermapunti (facoltativi)
- Occhietti per pupazzi (facoltativi)
Le basi degli amigurumi
Sono cinque le basi per un amigurumi, e sono molto semplici. Queste sono:
– l’anello magico,
– la lavorazione in tondo,
– la maglia bassa,
– gli aumenti classici
– le diminuzioni invisibili.
La maglia bassa la conosce anche chi è alle prime armi. L’anello magico può essere fatto in diversi modi. Le cose più importanti sono la regola del cerchio perfetto e la lavorazione in tondo. Se ancora non si è in grado di fare cerchi perfetti meglio esercitarsi un po’. Per quanto riguarda gli aumenti è necessario solo fare due maglie basse nello stesso punto di base, invece per le diminuzioni è molto importante non utilizzare il metodo classico bensì imparare in che modo vanno fatte le diminuzioni invisibili.